Una delle cose che ci chiedete più spesso è “come si diventa copywriter?” Eh… bella domanda. Non è facile indicare un percorso di studi ad hoc. Il perché è semplice: un indirizzo universitario specifico per copywriter non esiste.
Anticipo la tua seconda domanda: allora voi di Pennamontata come avete fatto? La nostra Valentina Falcinelli ti ha già raccontato come è diventata copywriter. Ognuna di noi, qui in agenzia, ha una storia diversa, ma ci sono dei punti in comune. Studi universitari a parte, ci siamo tutte formate prima su libri e blog e poi sul campo, battendo sulla tastiera non solo con le dita, a volte anche con la testa. Sì, perché il lavoro del copywriter è tosto, ed è solo per gente che non si arrende di fronte alla terza (tredicesima?) idea bocciata.
Ora entriamo nel vivo dell’argomento: come si diventa copywriter? Non abbiamo la risposta, né esiste una risposta univoca, ma possiamo tirare le somme dalle esperienze di tutte noi. Potremmo suggerirti tanti libri da leggere e blog da seguire. Lo faremo, ma nell’ultima parte dell’articolo. Nella prima vogliamo darti consigli pratici, quelli che ti faranno temperare la matita fino alla fine, quelli che ti terranno incollato alla tastiera fino a notte fonda e che ti faranno leggere, anche una semplice frase, con occhi diversi.
Consigli di lettura/scrittura per copywriter
Avevamo promesso niente consigli di lettura nella prima parte dell’articolo, infatti questo libro non si legge soltanto, è un libro che ti fa fare i compiti. Se c’è un’autrice che non manca mai nella libreria di un copywriter quella è Annamaria Testa.
Nella pagina “Consigli Copy42” dell’agenda appunta questo titolo: Minuti scritti. Nel libro Annamaria Testa ti suggerisce 12 esercizi di scrittura. La citiamo testualmente.
Vedrai, dopo aver fatto tuo questo libro, l’agenda non avrà più una pagina bianca.
Reverse engineering per copy-ingegneri mancati
Ti sarà capitato di leggere una frase e non riuscire più a staccarle gli occhi di dosso. E allora eccoti lì a rileggerla e a sottolinearla. Bene, c’è un’altra cosa che devi fare: dedicarle del tempo. Leggerla, smontarla e provare a rimontarla. Devi sforzarti di capire cos’è che ti emoziona. È una parola in particolare? È la punteggiatura? È un certo verbo? La struttura della frase? Il tono di voce? La retorica? Un calembour?
Analizzare una frase e provare a riprodurla significa fare “reverse engineering”, ossia analizzarla e capire cos’è che funziona così bene. Questo metodo consigliato da Steven Pinker, professore del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Harvard, ti aiuta a entrare nel pensiero che sta dietro la frase, nel percorso logico che ha fatto l’autore mentre le dava forma. E da lì, piano piano, farai tuo un nuovo modo di pensare, di ragionare, di scrivere.
Mettiamo subito in pratica questo consiglio. Scrivi in agenda questa frase di Virginia Woolf e prova ad applicare il metodo del reverse engineering.
Scrivi, scrivi, scrivi. E pensa
Non possiamo negarti che per fare il copywriter scrivere bene non basta. È la condizione minima. Ma tu scrivi, scrivi sempre. Scrivi quando sei felice, scrivi quando sei arrabbiato, scrivi quando sei triste.
Usa carta e penna, o il foglio bianco di Word, come un’estensione dei tuoi pensieri e dei tuoi stati d’animo. Tira fuori le parole, falle diventare frasi. Falle diventare testi. Puoi farlo su un bloc-notes, oppure online, magari aprendo un blog tutto tuo, gratuitamente, con WordPress. Comincerai a fare amicizia con gli h1, h2, h3, il grassetto, il corsivo, l’elenco puntato, le copertine e le immagini. Comincerai a fare amicizia con il content design. Perché puoi anche scrivere bene, ma nessuno legge testi scritti bene ma impaginati male.
Come ti dicevamo all’inizio, scrivere bene è solo la condizione base per poter diventare un copywriter. Un copywriter, prima ancora delle parole, usa bene la testa. Ha idee creative, dirompenti, nuove. Idee che funzionano e che funzionano in relazione agli obiettivi del cliente. Le idee da sole, infatti, non bastano: devono fare il paio con la strategia. Per cui, volendo riassumere.
Scegli un corso di formazione che ti faccia sgobbare
Hai svolto tutti gli esercizi di Annamaria Testa, non riesci più a leggere un libro senza fare reverse engineering e hai anche aperto un blog. Non hai mollato, perché scrivere ti piace proprio e vorresti diventasse la tua professione. Così eccoti lì a cercare corsi di formazione per copywriter. Ce ne sono così tanti che non sai quale scegliere. Te lo diciamo noi: uno con tanta pratica. Uno che non ti faccia essere solo spettatore passivo delle lezioni, ma che ti permetta subito di mettere nero su bianco quello che hai imparato. Un corso di copywriting pratico, con docenti seri, che abbiano alle spalle anni di lavoro. Questi sono i primi due parametri da valutare e sono pure le fondamenta di Copy42, i corsi di copywriting firmati Pennamontata.
Quando abbiamo realizzato il format Copy42, ci siamo concentrate soprattutto su questo aspetto: le esercitazioni. Ed è per questo che chi si iscrive ai nostri corsi ha l’impressione di lavorare in un’agenzia di comunicazione. Le esercitazioni, infatti, ricalcano il lavoro che il copywriter svolge ogni giorno. Sono tutte corrette dai docenti con feedback personalizzati e non necessariamente “teneri”, perché quando al capo o al cliente il tuo lavoro non piace te lo dice chiaro e tondo. Insomma, a Copy42 si sgobba. E parecchio.
Consigli di lettura per aspiranti copywriter
E ora, come promesso, ecco alcuni dei libri sulla scrivania del copywriter:
- La parola immaginata. Teoria, tecnica e pratica del lavoro di copywriter, di Annamaria Testa.
- Confessioni di un pubblicitario di David Ogilvy.
- Lavoro dunque scrivo! Creare testi che funzionano per carta e schermi, di Luisa Carrada.
- Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), di Vera Gheno.
- Scripta volant. Un nuovo alfabeto per scrivere (e leggere) la pubblicità oggi, di Paolo Iabichino.
Salva nella barra dei preferiti:
- Il Mestiere di Scrivere, il blog di Luisa Carrada.
- Nuovo e utile – Teorie e pratiche della creatività, il sito di Annamaria Testa.
- Copy Blog, il blog di Copy Hackers.
- Il blog di Pennamontata e di Copy42 (chiediamo scusa per l’autoreferenzialità).
Alla fine di tutto, la cosa più importante che vogliamo dirti è questa.
C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà. (Albert Einstein)
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