Le domande di sempre.
Le risposte di Copy42.
Una delle attività più complesse per chi si occupa di copywriting è scrivere con il giusto tono di voce, quello del brand. In questo articolo troverai le nozioni di base sull’argomento tone of voice. E, alla fine, ti lasciamo anche un bel po’ di risorse per approfondire il tema.
Il tono di voce spiegato
Il tono di voce è un elemento fondamentale per il brand poiché fa parte della sua identità. Infatti ogni buon manuale delle brand guidelines contiene una sezione dedicata all’identità verbale – più questa sezione è corposa e approfondita, meglio l’azienda saprà come parlare con il suo pubblico, in qualsiasi contesto e su qualsiasi canale.
Il manuale del tono di voce
Ci sono aziende che hanno un vero e proprio manuale del tono di voce. È uno strumento descrittivo e prescrittivo che serve a chiunque si occupi di comunicazione all’interno di un’azienda per conoscere le caratteristiche della voce del brand e per vederle applicate nei vari contesti d’uso, offline e online.
Ma, in effetti, che cos’è il tono di voce di un brand? È il “come” vengono trasmessi i suoi messaggi, i suoi contenuti, ed è foriero della personalità stessa del brand. Il tono di voce contribuisce infatti a costruire la brand image, ovvero come il brand viene percepito dal suo pubblico di riferimento.
A cosa serve il tono di voce? Prima di tutto, a comunicare in modo unico e differenziante. Per questo possiamo dire che il tono di voce è strategico per il posizionamento di un brand sul mercato.
La sfida del tono di voce, insomma, si gioca tutta sul piano dell’autenticità e della diversità. Cerchiamo di capirne di più…
A ogni azienda, il suo tono di voce
Il tono di voce deve rispecchiare il brand, la sua essenza, i suoi valori, deve appartenergli. Dall’altro lato, deve riuscire nell’intento di non far somigliare l’azienda ai suoi concorrenti. Come si fa a trovare il giusto compromesso tra queste due esigenze? Prima di tutto si sceglie qual è la “temperatura” della voce del brand. Valentina Falcinelli, nel suo libro dedicato al tono di voce Testi che parlano, rappresenta i vari tipi e livelli di tono di voce proprio con un termometro:
Dopo aver deciso dove posizionarci (in base a tutto quello che sappiamo del brand e del suo mercato), dobbiamo lavorare sulle sfumature. Sono queste a fare la vera differenza. Due aziende dello stesso settore possono avere entrambe un tono di voce professionale, ma una potrebbe scegliere di restare su un tono di voce più neutro e l’altra, invece, di riscaldare il tono.
E non solo: andiamo a creare delle sfumature sempre più differenzianti scegliendo di utilizzare determinate parole ed espressioni anziché altre; scegliendo di utilizzare la punteggiatura in un certo modo; scegliendo, infine, che ritmo dare ai testi attraverso la sintassi.
Risorse sul tono di voce
- Il sito: tonodivoce.it
- Il libro: Testi che parlano di Valentina Falcinelli, edito da Franco Cesati Editore.
- Gli articoli pubblicati sul blog di Pennamontata: Perché nelle guide di stile il tono di voce è sempre bistrattato?; Identità verbale e tono di voce? È roba per pochi(ssimi); Esempi di tone of voice (italiani!)
Un ultimo suggerimento per la tua formazione sul tono di voce e sui principali argomenti del copywriting pubblicitario e corporate…
Guarda il programma di Copy42 ADV, il corso per chi vuole studiare copywriting e mettere subito le mani in pasta con esercitazioni tostissime! Tra gli argomenti di studio: personalità di marca, brand naming, script video e radio, headline pubblicitarie, comunicazione non-profit, comunicazione politica.
Condividi con noi un tuo pensiero
Devi essere connesso per inviare un commento.