Eccoti al banco di prova: il cliente Pinco Pallo ti contatta per chiederti la gestione del suo blog. Tu non hai una grande dimestichezza con questo tipo di servizio o, magari, hai alle spalle qualche esperienza che non è andata come speravi – ancora ti sogni di notte i file rinominati REV12.doc!
Qui ti spieghiamo come gestire un blog aziendale, come tutelare il tuo lavoro e confrontarti con professionalità con i clienti.
Gestione blog: polso fermo e pianificazione!
Il maggiore rischio, quando parliamo di gestione del blog, è quello di ritrovarti in un loop estenuante di revisioni che ti fa perdere un sacco di tempo (e di denaro). Ne sai qualcosa? Di solito capita quando:
- Hai paura di scontentare i clienti e acconsenti a ogni loro richiesta.
- I clienti non ti forniscono tutte le informazioni necessarie per i contenuti da produrre. Una volta consegnato l’articolo, si rendono conto che “qui potremmo parlare di…” oppure “legato a questo argomento c’è un servizio di cui non ti avevo parlato…”.
- I clienti non sanno cosa vogliono, e quindi non è ben chiara la direzione del blog.
Per evitare di ritrovarsi in situazioni scomode serve un’attenta pianificazione del lavoro, che passa attraverso 3 step.
Il brief, l’inizio di ogni progetto
Ogni lavoro parte da qui. Il brief è un documento, in forma di questionario, che ti permette di conoscere il brand/l’azienda attraverso domande mirate. E aiuta il cliente a riflettere su aspetti cruciali come i punti di forza e le caratteristiche che lo distinguono dai competitor. A proposito, nell’articolo Brief: tutto quello che gli altri non ti dicono trovi un modello di brief creativo da scaricare. Prego! 😉
Attraverso il brief, sondi anche la disponibilità del cliente. Un esempio? Non vuole “perdere tempo con il brief” o lo compila in modo affrettato, a monosillabi, saltando alcune risposte? Quando incontri un cliente poco collaborativo alza le antenne: potrebbe preannunciarsi una collaborazione complicata. In questo caso è ancora più importante tutelarti attraverso…
Le email, per rendere ogni accordo tracciabile
Non lasciare che nessun tipo di accordo, informazione, decisione rimanga senza traccia. Dopo ogni call, fai sempre un recap per email. Un esempio? Durante la riunione telefonica chiedi al cliente il numero di battute (indicativo) da rispettare per ciascun articolo.
E fai un primo errore: non mandi un’email riepilogativa in cui metti nero su bianco le battute concordate.
Poi perseveri: prepari il preventivo basandoti sulla lunghezza degli articoli concordata ma non specifichi il numero di battute. Una bella collezione di errori. Se ti arriva, come spesso accade, la richiesta di “ampliare questo paragrafo” o “approfondire questo aspetto” e superi il numero di battute concordate, farai più fatica a richiedere un pagamento proporzionale alla lunghezza dei contenuti.
Il piano editoriale, più è dettagliato più sei al sicuro
Il piano editoriale è un documento in cui presenti al cliente i temi che vuoi trattare nei blog post. Può coprire un mese come anche tutto l’anno, scegli insieme al cliente la formula che vi consente di lavorare meglio.
Un buon PED (così come viene anche chiamato) è dettagliato: ogni articolo viene presentato attraverso una scaletta degli argomenti trattati. In questo modo il cliente si farà un’idea chiara del tipo di contenuto e ti risparmierà soprese dell’ultimo minuto. Una volta che il documento verrà approvato, qualsiasi richiesta di revisione sostanziale che vada “fuori PED” deve essere retribuita.
Se vuoi imparare a gestire un blog aziendale, a Copy42 WEB abbiamo una lezione (e un’esercitazione) dedicata proprio alle strategie di blogging.

Percorso intensivo di digital copywriting
Per lavorare come digital copywriter c’è bisogno di tanta pratica. A Copy42 WEB imparerai a progettare contenuti per il web, anche se parti da zero, e lo farai attraverso esercitazioni realistiche (e pratiche). Così, quando ti troverai a scrivere schede prodotto per e-commerce, a progettare blog post o a impostare una newsletter, saprai già come fare.
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