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Che cos’è lo storytelling? Come si fa? Perché è importante per aziende e brand comunicare sé stessi, i propri prodotti e le proprie attività anche attraverso questa tecnica? In questo articolo cercheremo di rispondere in modo chiaro a tutte e tre le domande.
Una definizione di storytelling
Diciamo subito che la traduzione letterale di “storytelling” non restituisce davvero il significato di questo termine. Lo storytelling, infatti, non è tanto l’arte di raccontare storie ma quella di comunicare attraverso le storie. Non si tratta di raccontare per il puro piacere di farlo, dunque, ma di raccontare con uno scopo (informare, insegnare, motivare, persuadere…).
È una differenza fondamentale, da tener presente soprattutto se vogliamo applicare lo storytelling alle nostre attività di comunicazione e marketing. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che si tratta di un’operazione strategica per l’azienda o il brand, non di una mera operazione creativa.
Come si fa storytelling per aziende e brand
Quando facciamo storytelling – proprio come accade per qualsiasi azione di marketing – dobbiamo avere in mente un obiettivo preciso, un pubblico preciso, un messaggio preciso. E, soprattutto, dobbiamo conoscere bene chi parla, quindi il brand, la sua personalità, la sua identità (in particolare quella verbale), il suo posizionamento e i suoi valori.
Valori e storytelling
Sono proprio i valori a diventare la principale sostanza delle attività di storytelling. I valori ci mettono in connessione, ci uniscono perché ci rappresentano e ci fanno sentire parte di qualcosa. Ecco perché vale la pena lavorare prima sulla loro identificazione e poi sulla loro comunicazione.
E qui introduciamo un altro concetto fondamentale dello storytelling: l’autenticità. Ciò che raccontiamo deve appartenere davvero al brand e ciò deve essere riconosciuto dalle persone. Dobbiamo quindi scegliere temi e messaggi e usare un tono di voce che siano coerenti con l’identità e l’immagine del brand.
Autenticità e archetipi
Conosci l’archetypal branding? Si tratta di un modello mutuato dalla teoria degli archetipi di Carl Gustav Jung e messo a punto da Margaret Mark e Carol Pearson – autrici del libro “The Hero and the Outlaw: Building Extraordinary Brands Through the Power of Archetypes” (2001) – per aiutare i brand a individuare la propria identità e i propri valori. Come? Identificandosi in uno dei 12 archetipi. Lo scopo è proprio quello di scoprire la vera essenza del brand e, quindi, portarla in tutto ciò che il brand fa. Conoscere l’archetipo del brand può essere utile anche nelle attività di storytelling perché ci dà un punto di riferimento forte a cui guardare per la costruzione del nostro racconto.
4 validi motivi per fare storytelling
Non si fa storytelling perché lo fanno tutti (non si fa nulla perché lo fanno tutti), si fa storytelling perché:
- permette di comunicare i valori e tutto ciò che di intangibile (e di buono) c’è dietro il brand, la sua offerta, le sue attività;
- contribuisce a creare connessioni e legami con il proprio pubblico;
- aiuta a portare la conversazione con il pubblico sul terreno delle emozioni e, quindi, la rende più coinvolgente;
- può anche aumentare il valore percepito (vantaggio da tener presente soprattutto nello storytelling di prodotto).
A questo punto, rispondiamo a un’ultima domanda: dove imparare a fare storytelling? Te lo diciamo subito!
Copy42 WEB è un percorso completo sul digital copywriting. Uno dei suoi moduli è dedicato alle storie e ti insegna – anche attraverso un’esercitazione pratica, con feedback – a comunicare attraverso lo storytelling.
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