Partiamo da un presupposto: chi prima, chi dopo tutti commettiamo degli errori. Quello che dice sempre la brand strategist Valentina Falcinelli è che bisogna farne tanti, ma sempre diversi, e al contempo evitare di cadere in quelli che, con un pizzico di buon senso, non sono poi degli scogli insormontabili. Ecco, appunto: ci sono errori ed errori. In questo articolo vogliamo soffermarci, in particolar modo, sui 3 errori che un/a copywriter wannabe non dovrebbe mai commettere.
Sia che lavori come copywriter da anni, o che tu lo stia ancora solo sognando, magari hai già incappato in questi errori. E non siamo certo qui per puntare il dito contro nessuno. Anche perché tutti e tutte noi ne commettiamo un mucchio ogni giorno. Ma perché precludersi la possibilità di migliorare (e magari, evitare qualche brutto scivolone)?
1. Inviare una candidatura spontanea…mente inoltrata
Copywriter, redattore editoriale, correttore di bozze… Chi non s’è mai fatto prendere, per necessità più che altro, dal raptus dell’invio compulsivo di curriculum? Chi non s’è quasi cancellato le impronte digitali a forza di pigiare sul tasto “invio” della casella di posta elettronica?
Non vediamo mani alzate, quindi supponiamo che del Fight4Work Club ne facciamo parte davvero tutti. Ora, il punto è riuscire a trasformare un gesto reiterato in qualcosa che sappia, comunque e nonostante tutto, mantenere la sua parvenza di originalità. Di creatività. Ma per tutte le penne che non scrivono, vuoi lavorare come copywriter? Vuoi lavorare con le parole? Allora è opportuno iniziare a farlo da subito.
Un primo errore, molto comune, sono le candidature forwardate. Impersonali. Inviate tanto per. Un po’ come questa (si tratta di una candidatura arrivata al deep branding studio Pennamontata, la citiamo solo per fornirti un esempio concreto).

Questa aspirante collaboratrice ha inviato una candidatura lasciando inalterato l’oggetto e il testo (che, dalla formattazione, si rivela essere brutalmente standard). Lo sappiamo: come copywriter wannabe potresti ritrovarti a inviare 20 se non più, candidature al giorno. Però, è bene farsi un pochino furbi. Come? Così:
- Scrivi una lettera di presentazione standard, creativa e piuttosto breve;
- Copiala e incollala per ogni nuova e-mail, cambiando i riferimenti dell’azienda;
- Non inoltrare mai una e-mail, ma createla da zero;
- Scrivi un oggetto che sia un pizzico creativo.
In questo modo, anche se avrai utilizzato lo stesso testo per tutti, nessuno lo verrà a sapere. Ecco di seguito la lettera di presentazione che inviava la stessa Valentina Falcinelli agli inizi della sua carriera:
Copywriter multitasking in tiratura limitata
di un solo esemplare
che però vale doppio.
Anno di fabbricazione 1983,
garanzia made in Italy.
Possibilità di ampliare la memoria
da 40 a 400 GB
in meno di due caffè.
Puntigliosa ricercatrice di refusi e attenta redattrice,
Valentina scrive tutto (testi per il web, brochure, articoli, naming…),
su qualunque supporto.
Da piccola si scriveva sulle mani. Solo di recente è riuscita a smettere.
Alla fine potresti inserire una call to action che inviti ad aprire l’allegato (il tuo curriculum).
Docente: Valentina Falcinelli
Vuoi acquisire queste competenze?
Puoi aggiungere questa lezione al tuo percorso formativo.
2. Troppe domande (sbagliate) durante il colloquio
Ok, hai tutto il diritto di porre domande durante un colloquio. Anzi, devi farlo: è giusto che tu conosca l’azienda per la quale potresti lavorare e ti dimostri attento e curioso. Però c’è un però. Le domande, cercate di farne poche e mirate.
Esistono due categorie di domande in sede di colloquio: quelle da porre e quelle su cui è meglio riflettere. Scopriamole entrambe.
Domande da rivolgere durante un colloquio
- Cosa vi aspettate da un copywriter junior? Quali dovrebbero essere le mie competenze per essere preso in seria considerazione da voi?
- Cosa vi aspettate da me nei primi tre mesi? E nel primo anno?
- Da quante persone è composto il team di creativi? Ci sono altri copywriter junior?
- Quali sono i vostri punti di forza e quali i valori aziendali?
- Avete un alto livello di turnover?
- Qual è la responsabilità più importante prevista per il ruolo di copywriter junior?
- Sono previste trasferte? E straordinari?
Domande da non rivolgere durante un colloquio o su cui pensare
- Se finisco prima il mio lavoro, posso andare a casa?
- Non è che mi ritrovo a fare le fotocopie?
- Che tipo di “rapporto” devo avere con i clienti?
- Dopo quanto è previsto, in genere, un aumento?
- Quanto fattura l’azienda ogni anno?
Si tratta tutte di domande lecite, sulla carta. Ma al primo colloquio potrebbero far storcere il naso agli HR. Cerca sempre di tastare il terreno, prima di porle. E considera, che per esempio, puoi conoscere il fatturato di un’azienda anche con tool specifici, senza quindi porre la domanda diretta. Anzi, sarebbe meglio che tu acquisisca più informazioni possibili sulla realtà aziendale prima del colloquio, per arrivare con la giusta preparazione. Anche il bilanciamento tra vita personale e professionale è sacrosanto. Ma di solito la possibilità di lavoro da remoto, o in smart working (che no, non sono la stessa cosa) è già specificata nella job. Quindi, se non è presente questo riferimento all’interno dell’annuncio, ti consigliamo di discutere la questione, sacrosanta, della possibilità di lavoro da casa in sede di negoziazione, ovvero a offerta già sul tavolo.
3. Keep calm and… non essere prosopopeico-Cococo
Questo consiglio arriva direttamente dalla brand strategist Valentina Falcinelli: “alle persone prosopopeiche preferisco quelle ricche di umiltà, voglia di imparare ed entusiasmo. La mia sensibilità non sarà quella di un altro e quello che piace a me, magari a voi piace quanto un ascesso dentale. Però ci sono elementi comuni che raccordano tutti noi piccoli/medi/grandi imprenditori”.
E tra questi, i valori che più fanno leva sono quelli che ti abbiamo elencato poco fa. Quindi, non perdere mai la voglia di imparare e metterti in discussione. Soprattutto, ricorda che l’entusiasmo forse non riesce a smuovere una montagna ma ti può far trovare la forza e il coraggio per scalarla. E ora, siccome per scalare le montagne è necessaria la giusta attrezzatura…
Inizia il tuo percorso qualificato CEPAS in copywriting: avrai la possibilità di accedere anche a una lezione di tre ore dedicata proprio agli errori da evitare nel mondo del lavoro, in cui la brand strategist Valentina Falcinelli ha condensato anni e anni di esperienza personale e professionale.
Buona scalata!