Copy42, Copy 42, COPY42. Queste sono tre possibili grafie del nostro nome. Solo una è corretta – la prima – e tutte le persone del team sanno qual è perché abbiamo stilato delle brand guidelines. Cosa sono? Le indicazioni su come devono (e non devono) essere utilizzati tutti gli elementi principali della brand identity, dal nome stesso del brand al logo.
Le brand guidelines sono raccolte all’interno di un documento che può avere vari nomi: manuale o documento delle brand guidelines, manuale della brand identity, brand book. Vediamo quali indicazioni si trovano al suo interno.
Cosa c’è dentro un manuale delle brand guidelines
Non esiste un unico modello di manuale delle brand guidelines perché ogni brand è diverso e stila questo documento in base alle proprie esigenze. In linea generale, però, è bene che siano presenti queste indicazioni.
Visual identity
Logo
- Rational del logo, ovvero la spiegazione delle sue caratteristiche (perché sono stati scelti quei colori, perché è stata scelta quella font, qual è il significato del pittogramma).
- Logo originale in positivo e in negativo.
- Altri possibili colori (per esempio, versione su sfondo colorato, sul bianco o sul nero).
- Logo con e senza pay off.
- Possibili combinazioni degli elementi del logo in orizzontale e in verticale.
- Spazio minimo che separa il logo da qualsiasi altro elemento dell’impaginato.
- Dimensione minima del logo per la riproduzione su documenti digitali e cartacei.
- Usi non corretti del logo, con esempi.
- Applicazioni del logo in vari contesti e su vari supporti (sito web, app, mezzi di trasporto, insegne, oggetti, gadget, materiale cartaceo…).
Tipografia
- Font del logo.
- Font dei testi online e offline per titoli e bodycopy.
- Font sostitutiva di sistema.
- Grafia corretta del nome (ed esempi di grafia errata).
Colori
- Colori principali del brand.
- Palette di colori secondari con indicazioni d’uso ed esempi di applicazione.
Indicazioni per le immagini
- Utilizzo di illustrazioni o di immagini fotografiche.
- Indicazioni di stile per le immagini (a colori, in bianco e nero, filtri…) con esempi di ciò che è consentito/preferibile e di ciò che è da evitare.
- Indicazioni dei soggetti ricorrenti nelle immagini.
Altri elementi visual
- Pattern grafici.
Uno strumento salva-tempo e salva-coerenza
Come tutti i manuali che raccolgono informazioni sul brand e sulla sua comunicazione, anche il documento delle brand guidelines è uno strumento salva-tempo, perché trasmette a team interni e fornitori esterni tutte le regole di base da seguire per restare coerenti all’identità visiva e verbale del brand.
Brand name e verbal identity
Le brand guidelines dedicate all’identità visiva del brand di solito occupano un posto di rilievo nel manuale. Ma non dobbiamo dimenticarci degli altri elementi della brand identity, tutti importantissimi:
- Brand name: oltre a indicare la giusta grafia, parliamo della sua origine, dei suoi suoni e del suo significato con un rational; questo perché spesso il nome del brand contiene già informazioni sulla sua missione o sulla sua personalità, e anche sul suo posizionamento.
- Pay off: è il primissimo messaggio testuale del brand; diamogli il giusto rilievo nel manuale e, anche in questo caso, scriviamo un rational ne spieghi la scelta.
- Brand personality: quali sono i tratti della personalità del brand? Quali aggettivi lo descrivono meglio?
- Tono di voce: come parla il brand sui vari canali dove è presente? Quali sono le parole che ricorrono nella sua comunicazione? Alla brand personality e al tono di voce bisognerebbe dedicare un ampio capitolo del manuale delle brand guidelines, denso di indicazioni e di esempi di do’s e don’ts.
Le regole redazionali
Un altro possibile tassello del manuale delle brand guidelines è l’elenco delle regole redazionali (o guida di stile) che può raccogliere indicazioni di stile (per esempio: utilizzare forme attive anziché passive; evitare frasi troppo lunghe…); indicazioni inerenti il linguaggio inclusivo; regole inerenti la formattazione del testo (come usare il corsivo e il grassetto, ecc…); regole ortografiche (per esempio: come utilizzare accenti e apostrofi; come utilizzare maiuscole e minuscole; come scrivere numeri e date…).
Concludiamo segnalandoti un articolo per approfondire il tema dove potrai vedere anche degli esempi tratti da vari brand book: Brand guidelines: costruiamo l’indice passo passo.
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Marika De Sandoli dice
Anche la definizione dell’attività può fa parte delle brand guidelines?
Redazione dice
Ciao Marika!
A completamento del documento può essere presente una parte dedicata a mission, vision e valori aziendali, anche se di solito questi elementi vengono inseriti all’interno di manuali della cultura aziendale. Ma nulla ci vieta di inserirli anche in un manuale delle brand guidelines. 🙂