Sono Cristina Bertolino, copywriter, storyteller e specialista in digital PR. Da anni faccio coppia fissa con lo storytelling. Lavoro con questo mio fedele partner in crime all’interno di un’agenzia torinese, dove ci occupiamo di web copywriting e di corsi formativi destinati ad aziende e studenti.
Ho seguito Copy42 TECH e, grazie a questo corso, ho aggiunto alla mia scrittura tante sfumature di colore che prima avevo solo abbozzato. Ho raggiunto la consapevolezza che, esattamente come “la potenza è nulla senza controllo”, anche la creatività è nulla senza la tecnica. Mentre cerchi di ricordare a che cosa si riferisce la celebre frase tra virgolette, continua a leggere la mia esperienza e scopri le tappe affrontate nel corso di perfezionamento per digital copywriter.
Perché ho scelto Copy42 TECH?
La risposta è molto semplice, diretta e immediata: ho scelto Copy42 TECH perché ne sentivo il bisogno. Fin dalla prima edizione, questo corso è stato un richiamo sempre più irresistibile. Cosciente dell’impegno economico ed extra lavorativo, mi sono decisa a intraprendere questo complesso percorso formativo piena di gioia, curiosità e smaniosa di mettermi in gioco.
Sono una persona molto creativa. Lo sono per indole e lo devo essere per mestiere. “Cri, fatti venire un’idea” oppure “Cri, qui ci vuole qualche cosa di diverso dalle solite cose già viste e riviste, pensaci tu”. Sono le frasi che mi ripetono più spesso i miei colleghi e responsabili in agenzia prima di affidarmi i progetti più disparati. La creatività, però, deve essere sempre diretta magistralmente dalla tecnica. Ecco perché, forte del mio lato creativo, mi sono resa conto della necessità di approfondire il lato tecnico. Il mio studio avrebbe dovuto essere non solo teorico ma anche, e soprattutto, pratico. Per questi motivi, ho scelto e risceglierei Copy42 TECH senza se e senza ma.
Scopri come ho scalato l’Everest del copywriting e mi sono confrontata con il corso tecnico più tosto che ci sia.
Come ho affrontato Copy42 TECH
Ebbene sì, ero arrivata al punto di avere due lavori, o almeno questa era la mia impressione, ma in fondo mi è sempre piaciuto studiare per imparare qualche cosa di nuovo. Questa era una nuova opportunità che mi stavo regalando: dovevo giocarmela bene. Per questo motivo, armata di penna, fogli ed evidenziatori, ho preso tonnellate di appunti a supporto delle slide fornite dopo ogni lezione. Fiduciosa di essermi preparata al meglio, ho portato a termine ogni esercitazione con il massimo impegno, come se fosse un lavoro per un cliente. In questo modo, ho approfondito la mia conoscenza di piattaforme e tool, come:
All’interno del gruppo chiuso su Facebook, ho partecipato con entusiasmo alle preziose occasioni di confronto con il resto della classe e con i docenti. L’interazione virtuale con gli altri studenti è un aspetto che ricordo con grande affetto, soprattutto nei momenti di scoraggiamento e stanchezza. Anche se lontane, sapevo che altre persone stavano vivendo la mia esperienza con lo stesso stato d’animo altalenante: dal panico da deadline al dispiacere per non essere riuscita a curare tutti i dettagli come avrei voluto, dalla gioia per un risultato positivo alla delusione per un altro mediocre. Al di là di come ho affrontato il corso, ho aggiunto alla mia penna nuove capacità, tecniche e creative.
Che cosa ho imparato a Copy42 TECH
Diverse cose. Prima di tutto: come perfezionare l’impostazione di una campagna pubblicitaria Facebook dentro il pannello Business Manager. Al suo interno, mi sono sbizzarrita con una miriade di A/B test con varianti di copy, immagini, video. I test sono fondamentali per decretare l’annuncio migliore per il pubblico di riferimento.
Mi sono poi misurata con la struttura e l’ottimizzazione SEO di un sito. Con un focus specifico sugli articoli del blog. Qui, come prova del nove del mix and match tecnico-creativo, ho scritto un blog post. Per farlo, ho studiato intenti di ricerca e keyword, così da costruire una solida struttura SEO al mio articolo.
E, oltre a preparare un articolo, ho anche descritto e creato un progetto SEO inedito, completo di alberatura e meta-informazioni, derivato da un’approfondita attività di concatenazione di keyword.
Poi mi sono addentrata nel lavoro che precede e determina il design di un sito e ho compreso l’importanza di un’interfaccia amica dell’utente. In una parola: dell’usabilità. Mi sono anche cimentata in un redesign. Con questo termine si intende la riprogettazione di un sito web, che prevede un lungo e complesso processo di analisi del sito, dei concorrenti e della target audience.
Ho anche preso dimestichezza con il mondo di Google Analytics e ho imparato come monitorare e misurare i risultati di un sito web, di un blog e di eventuali campagne pubblicitarie. Infine, mi sono confrontata con il content audit: ho inventariato i contenuti presenti su un sito web per capire quali tenere, aggiornare o cancellare. Così da ottimizzarlo e migliorare le sue performance.
Copy42 secondo me…
Il minimo comune denominatore degli insegnamenti appresi a Copy42? È una verità tanto semplice quanto trascurata: pensare alle persone. Il compito del copywriter è, prima di tutto, ascoltare le esigenze delle persone a cui si rivolge, per poi conquistarle con parole scelte con cura, tecnica e creatività.
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