Journaling: 3 benefici per chi lavora nel copywriting 

riassunto webinar journaling Copy42

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Quante volte ti è capitato di guardare la pagina bianca, cercando le parole giuste per un progetto di copywriting? O di sentire che i tuoi testi, pur tecnicamente corretti, mancano di quella scintilla autentica che li renderebbe davvero efficaci?

La soluzione potrebbe essere più semplice di quanto pensi: carta, penna e quindici minuti del tuo tempo. Il journaling – l’arte di tenere un diario creativo – può essere infatti uno strumento potente per chi lavora con le parole.

Durante il webinar gratuito organizzato da Copy42 Academy con Silvia Columbano, founder del brand di cartoleria creativa elinor marianne, sono emersi 3 benefici concreti che rendono il journaling una pratica utilissima per copywriter e professioniste/i della comunicazione.

Te li spieghiamo qui.

Il journaling non è “solo” un diario

Prima di esplorare i benefici specifici, è importante capire che il journaling va ben oltre la semplice cronaca quotidiana. Non si tratta di scrivere l’elenco delle attività della giornata (es: “mi sono svegliata alle 8, ho fatto colazione”), ma di creare uno spazio di dialogo autentico con sé stessi/e.

Questa pratica combina scrittura introspettiva e creatività visiva: accanto alle parole trovano spazio colori, immagini, decorazioni che abbassano le barriere emotive e facilitano l’espressione. Ed è proprio questa dimensione multisensoriale che rende il journaling così potente per chi lavora nel campo creativo.

Abbiamo esplorato questa pratica insieme alla speaker Silvia Columbano, in uno dei webinar gratuiti di Copy42: un ciclo di appuntamenti formativi che proponiamo regolarmente sul copywriting e sulla crescita professionale. Ma iniziamo dal principio: fare journaling significa prima di tutto scrivere a mano.

1. La scrittura a mano trasforma il caos mentale in chiarezza progettuale

Nel mondo del copywriting, dove ogni parola conta, la capacità di organizzare i pensieri in modo chiaro è fondamentale. Il primo grande beneficio del journaling è proprio qui: la scrittura manuale agisce come un filtro naturale per il flusso incessante dei nostri pensieri.

Mentre la mente può produrre decine di idee al minuto, la mano segue un ritmo più lento e deliberato. Questo “rallentamento forzato” costringe il cervello a selezionare, ordinare e strutturare i concetti prima di metterli su carta. Il risultato? Una maggiore chiarezza mentale che, se ben esercitata, si riflette direttamente nella qualità dei tuoi testi (personali e professionali).

Se lavori nella comunicazione, questo processo è particolarmente prezioso nella fase di planning di un progetto. Scrivere a mano le prime riflessioni su un brief, annotare le sensazioni che un brand ci trasmette o buttare giù le prime idee per una campagna può fare la differenza tra un testo meccanico e uno che colpisce nel segno.

La pratica regolare del journaling allena questa capacità di “mettere ordine” nei pensieri, rendendo più fluida e incisiva anche la scrittura professionale quotidiana.

2. Autoconsapevolezza: la chiave per testi più empatici e autentici

Il secondo beneficio tocca una dimensione spesso trascurata nel copywriting: la consapevolezza emotiva. Il journaling funziona come una forma di introspezione guidata che aiuta a esplorare non solo gli eventi della giornata, ma le emozioni, le reazioni e le sensazioni che li accompagnano. Questa pratica costruisce gradualmente quello che possiamo definire un “mosaico personale”: ogni pagina aggiunge un tassello alla comprensione di chi siamo, di come reagiamo alle situazioni, di cosa ci motiva davvero. Per un professionista della comunicazione, questa autoconsapevolezza si traduce in una capacità superiore di entrare in empatia con il pubblico target.

Quando conosci meglio le tue emozioni, riesci a riconoscerle e comprenderle anche negli altri. Questo si riflette nella capacità di scrivere testi che parlano davvero alle persone, che toccano le corde giuste, che creano una connessione autentica tra brand e consumatore. Molti/e copywriter temono inizialmente di non riuscire a scrivere di sé stessi/e, preoccupandosi della qualità estetica o della correttezza grammaticale. Ma è importante superare queste insicurezze: nel journaling non esiste il giudizio, solo l’autenticità. È proprio questa libertà dal perfezionismo che permette di sviluppare una voce più genuina e personale.

3. Benessere emotivo: il carburante per una creatività duratura

Il terzo beneficio riguarda un aspetto cruciale ma spesso sottovalutato: la gestione dello stress e la prevenzione del burnout. Chi lavora in ambito creativo sa quanto questo settore possa essere impegnativo dal punto di vista emotivo e mentale.

Il journaling si rivela così anche una pratica di mindfulness: dedicare anche solo quindici minuti al giorno a scrivere e decorare le proprie pagine crea un momento di pausa rigenerante nella frenesia quotidiana. Non è tempo perso, ma un investimento nel proprio benessere che si ripaga con interessi. Questa pratica regolare aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo necessario ad affrontare le sfide professionali con maggiore energia e lucidità. Una penna serena e centrata produce inevitabilmente lavori migliori di una stressata e sovraccarica, sei d’accordo?

L’aspetto della decorazione e della creatività visiva amplifica questo effetto rilassante: scegliere colori, attaccare sticker, giocare con washi tape e immagini riconnette con la parte più giocosa e spontanea di noi stessi/e, quella che spesso sacrifichiamo alle pressioni lavorative ma che è essenziale per mantenere viva la creatività.

Come iniziare a fare journaling: consigli pratici

Se hai voglia di sperimentare il journaling, ecco alcune indicazioni concrete per iniziare:

  • Stabilisci un appuntamento fisso con te stesso/a: proprio come faresti per un meeting importante, blocca 15 minuti nella tua agenda quotidiana. Può essere al mattino, per iniziare la giornata con chiarezza, o la sera, per elaborare quanto vissuto.
  • Supera la sindrome della pagina bianca: inizia con domande semplici che stimolino la scrittura. “Come mi sento oggi?”, “Qual è stata la cosa più bella di questa giornata?”, “Che parola descrive meglio il mio stato d’animo?”. Questi spunti aiutano a rompere il ghiaccio quando non sai da dove cominciare.
  • Abbraccia la creatività: non limitarti alle sole parole. Usa elementi visuali come sticker, nastri colorati, ritagli di riviste. Questi strumenti abbassano le barriere psicologiche e rendono l’esperienza più piacevole e meno giudicante.
  • Dimentica il perfezionismo: la grafia non deve essere perfetta, la pagina non deve essere esteticamente impeccabile. L’obiettivo è l’espressione autentica, non la perfezione visiva. Se proprio vuoi migliorare la scrittura, prova una stilografica: il suo pennino ti obbligherà a scrivere in corsivo e più lentamente, favorendo un approccio più riflessivo.
  • Sperimenta diverse modalità: puoi scrivere lettere al tuo “io” del futuro, annotare citazioni che ti colpiscono, descrivere obiettivi o paure, elencare cose per cui sei grato. Il journaling è personale: trova il tuo ritmo e i tuoi temi.

Journaling e copywriting: un binomio vincente

Bene, ora lo sai: per chi lavora nel copywriting il journaling offre un “allenamento” unico che sviluppa competenze trasversali fondamentali come:

  • Fluidità espressiva: scrivere regolarmente senza vincoli migliora la naturalezza nell’espressione scritta.
  • Ricchezza lessicale: esplorare emozioni e sensazioni amplia il vocabolario emotivo utilizzabile nei testi.
  • Autenticità comunicativa: conoscere meglio se stessi permette di scrivere con una voce più genuina e riconoscibile.
  • Gestione della pressione: avere una pratica di scrittura “senza obiettivi” riduce l’ansia da prestazione nei progetti professionali.

Il journaling non è una moda passeggera o un hobby per anime artistiche. È uno strumento concreto che può trasformare il modo in cui approcci la scrittura professionale, rendendoti un copywriter più consapevole, autentico ed efficace.

I benefici – maggiore chiarezza mentale, autoconsapevolezza sviluppata e benessere emotivo – si traducono direttamente in testi più incisivi, campagne più empatiche e una carriera più sostenibile nel lungo termine. Tutto quello che serve è carta, penna e la volontà di concederti quindici minuti al giorno. Un piccolo investimento per un grande cambiamento nella tua crescita professionale.

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E se questa pratica può migliorare la tua scrittura in quindici minuti al giorno, immagina cosa può fare in 6 mesi una formazione strutturata e certificata.

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