Le domande di sempre.
Le risposte di Copy42.
Chi si occupa di digital copywriting molto spesso si occupa anche di creazione di contenuti per i social network. Qui parleremo di come scrivere post per le pagine Facebook, un’attività tutt’altro che semplice. La prima regola è questa: no all’improvvisazione, sì alla strategia.
Il piano editoriale
Impossibile farne a meno: il piano editoriale (o PED) è la base per la creazione di post di qualità, ossia post che generano engagement (coinvolgimento) e che sono coerenti rispetto al brand. Il piano editoriale raccoglie in bell’ordine tutto ciò che andremo a pubblicare sulla pagina Facebook in un determinato periodo:
- il tipo di post (immagine, video, link…);
- i testi di descrizione che utilizzeremo;
- il contenuto delle immagini, dei video o dei link che pubblicheremo.
Si tratta quindi di un’attività di pianificazione dei contenuti, pianificazione che deve essere basata su indicazioni di carattere strategico e operativo: obiettivi, personas (modelli di riferimento), temi principali da affrontare, modalità (tipologie di post da utilizzare), stile visivo, tono di voce, frequenza con cui pubblicare (per esempio, un post al giorno o 3 post a settimana…).
Perché è così importante lavorare con un piano editoriale? Perché:
- ti evita di navigare a vista, con il rischio di non pubblicare o, peggio, di pubblicare contenuti non pertinenti;
- ti consente di condividere con il cliente ciò che pubblicherai sulla sua pagina Facebook.
Sponsorizzare i post su Facebook
Aprire una pagina Facebook e pubblicare post non costa nulla ma se vuoi che i contenuti arrivino sotto gli occhi delle persone bisogna ricorrere a un piano di sponsorizzazioni a pagamento. Questo deve essere chiaro anche al cliente, che dovrà mettere in conto un budget per questa attività.
Il copy dei post per Facebook
Partiamo da una delle questioni più dibattute quando si parla di come scrivere per Facebook: la lunghezza del testo di descrizione, ossia il copy che accompagna l’immagine, il video o il link che pubblichi. Negli anni passati sono stati condotti degli studi al riguardo e sembra che i testi brevi – addirittura sotto i 40 caratteri – siano più performanti di quelli lunghi. È un dato che non possiamo non tenere in considerazione. Ma come si scrivono testi brevi ed efficaci? Ecco un possibile modello di lavoro:
Non dimentichiamo, poi, che attraverso i social network dobbiamo cercare di costruire un dialogo con il nostro pubblico. Come possiamo stimolare questo dialogo? Per esempio, potresti inserire nei testi dei tuoi post delle domande che inducano le persone a lasciare un commento.
Infine, parliamo di un altro importantissimo aspetto: il tono di voce. È vero che il tono può essere declinato a seconda del canale e del pubblico a cui ci rivolgiamo attraverso quel canale, ma non può e non deve mai allontanarsi dalla personalità del brand.
Il dilemma del tono di voce ironico
Ci sono brand che utilizzano un tono di voce ironico o anche sarcastico e che si sono fatti conoscere e riconoscere proprio grazie a questo elemento. Ma l’ironia non è un fiocchetto con cui decorare i tuoi testi: puoi utilizzarla solo se rientra nell’identità verbale del brand e, quindi, nella sua strategia di comunicazione. Non dimenticare, tra l’altro, che l’ironia può essere un’arma a doppio taglio: utilizzarla nel modo sbagliato può fare grossi, enormi danni.
Bene, ricapitoliamo le parole chiave di questo articolo: piano editoriale, brevità, dialogo, tono di voce. Sono tutti concetti fondamentali per chi vuole lavorare nel mondo del digital e del social copywriting. Se anche tu fai parte di questa categoria, ti consigliamo un percorso di formazione ad hoc.
Guarda qui sotto.
Sara Sonia dice
Ciao, riguardo la brevità aggiungerei una piccola nota: dipende dalla strategia e dal tipo di brand e obiettivo.
Non tutti i post devono essere brevi, non tutti i brand richiedono brevità.
Ovviamente ci sono dei limiti e delle accortezze: meglio evitare di dilungarsi troppo, stare attenti alle ripetizioni e utilizzare gli spazi tra le frasi per dare “aria” al testo. 🙂
Redazione dice
Ciao Sonia, siamo d’accordo. L’obiettivo, e la sfida, è dire il giusto: né troppo, né troppo poco. 😉
Marika De Sandoli dice
Aggiungerei anche l’importanza dell’incipit che cattura l’attenzione (e l’abuso di emoticon). Sarebbe interessante parlarne!
Redazione dice
Ciao Marika, ottimo spunto. Lo segniamo. 🙂